Quest'anno spinto da una richiesta di classifica 2014 dal sito www.radiorock.to mi sono lasciato prendere dallo spasmo, scivolato verso il crampo, dello stilista (di colui che stila) la classifica. Niente numeri e posizioni, solo un piccolo e necessariamente insufficiente gruppo di cose uscite nell'anno, che mi hanno colpito. Folk, Rock, Pop, Etnico...
Non necessariamente e solo le più belle per me: criteri come creatività, sorpresa, malinconia, ricordi e umore del momento hanno influenzato la scelta.
Mi riservo la possibilità di rinnegare o no (quasi) tutto! Se qualche navigante avrà tempo e coraggio per ascoltare, mi faccia sapere.
I giudizi sono volutamente minimali, lasciano spazio ad altri.
COCO MBASSI - JOA' - Brividi.
FLYING LOTUS - YOU'RE DEAD - Creativo e sorprendente
MOURN - OTITIS - Rock. Diciottenni spagnoli.
RAUL RODRIGUEZ - RAZON DE SON Cuore di Spagna
FKA - LP1 - Voce. Ipnosi.
HUNDRED WATERS - THE MOON RANG LIKE A BELL - Un sogno di folk digitale.
TONY ALLEN - FILM OF LIFE - L'ultimo afro beat
ROBERT PLANT - LULLABY AND THE CEASLESS ROAR Nostalgia canaglia?
KNIFEWORLD - UNRAVELLING Visionarietà brit.
RICHARD DAWSON - NOTHING IMPORTANT Scemo io ad ascoltarlo?
MAC DEMARCO - SALAD DAYS Giovane canadese amante degli Steely Dan
CLOUD NOTHINGS - HERE AND NOWHERE ELSE A piccole dosi..per sentirsi giovani
ARIEL PINK - POM POM Creatività e decreatività
DANIEL LANOIS - FLESH AND THE MACHINE Caos e meditazione
MEDESKI MARTIN WOOD - WOODSTOCK N.2 - Acidelli!
WAR ON DRUGS - LOST IN THE DREAM Piacevole perdersi così...
ALLAH LAS - WORSHIP THE SUN Duemila and sixties.
ST. VINCENT - ST VINCENT - St Vincent
ANTONY AND THE JOHNSONS - TURNING - Live
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- Gianni Ciaccio
- Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo. Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile. Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra. Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti. Come in un diario lascio qui i miei viaggi. Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
mercoledì 3 dicembre 2014
ACLASSIFICA ACLASSICA INTERNAZIONALE 2014
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
venerdì 14 novembre 2014
HANG E GUBAL. DUE NUOVI STRUMENTI MUSICALI.
Uno strumento musicale a forma di ufo ed un suono a metà tra l'ancestrale e l'alieno? C'è e si chiama Hang (Mano) è nato nel 2005, ha anche partorito un/a figlio/a nel 2014 il Gubal. Ma partiamo
dall'inizio!
Il mio incontro risale a poco tempo fa con un video degli Hang Massive, un duo che suona uno strano strumento formato da due conchiglie con incavi tondi laterali ed una protuberanza superiore chiamato Hang. Il suono mi ricorda una campana tibetana ed un gong insieme. Irretito dal suono e dal ritmo comincio una piccola ricerca. Subito mi colpisce lo spirito del duo: il loro sito web invita a preordinare per pochi euro il loro prossimo cd al fine di poterlo produrre. Ma non si limita a questa forma di sovvenzione. Ne inventa tante altre: il cd firmato, il biglietto per un concerto in streaming, gli orecchini a forma di hang, dvd, poster e magliette firmate, un video messaggio di ringraziamento personalizzato (60 euro), fino ai più costosi incontri al caffè (180 euro), pranzi ( 600 euro), concerto privato a casa tua (3700 euro) fino a nominarti Produttore Esecutivo del loro cd per importi di circa 6000 euro. Ingegnosi.
Proseguendo scopro che ci sono altri artisti che utilizzano l'hang: Danny Cudd, Victoria Grebezs, The Many Rivers Ensemble, Bleecker, Digital Samsara
A questo punto la curiosità sull'Hang è elevata. Da dove viene, chi lo costruisce e come?
Tutte le risposte mi arrivano dal sito ufficiale della PanArt, sede a Berna, Svizzera, dove capisco che ci troviamo di fronte ad una società inusuale soprattutto per la passione maniacale con la quale sviluppa il proprio progetto. Partendo proprio dal materiale che deve prendere vita esattamente come loro vogliono, con quel tipo di compressione ed elasticità. Cercano in tutto il mondo artigiani che sappiano soddisfarli, ma da quel che leggo è tanto difficile... Gli ordini per l'acquisto superano i due anni!
Ma le sorprese non finiscono qui. Non contenti sviluppano un secondo strumento partendo dall'esperienza Hang. Nasce nel 2014 il Gubal, definito una orchestra nelle nostre mani. A mio avviso con un suono ancora più completo e profondo grazie a piccole ma sostanziali modifiche strutturali, alcune visibili ad occhio nudo. Per assaporarle appieno consigliano di ascoltarle con buone cuffie e/o altoparlanti.
Fascino, sperimentazione, passione ed innovazione. Ma sarebbe tutto inutile se non ci fosse anche il suono ed il cuore, ed io nel Gubal ed ancor prima nell'Hang li ritrovo.
Per chi volesse ascoltare di più clicchi qui.
dall'inizio!
Il mio incontro risale a poco tempo fa con un video degli Hang Massive, un duo che suona uno strano strumento formato da due conchiglie con incavi tondi laterali ed una protuberanza superiore chiamato Hang. Il suono mi ricorda una campana tibetana ed un gong insieme. Irretito dal suono e dal ritmo comincio una piccola ricerca. Subito mi colpisce lo spirito del duo: il loro sito web invita a preordinare per pochi euro il loro prossimo cd al fine di poterlo produrre. Ma non si limita a questa forma di sovvenzione. Ne inventa tante altre: il cd firmato, il biglietto per un concerto in streaming, gli orecchini a forma di hang, dvd, poster e magliette firmate, un video messaggio di ringraziamento personalizzato (60 euro), fino ai più costosi incontri al caffè (180 euro), pranzi ( 600 euro), concerto privato a casa tua (3700 euro) fino a nominarti Produttore Esecutivo del loro cd per importi di circa 6000 euro. Ingegnosi.
Proseguendo scopro che ci sono altri artisti che utilizzano l'hang: Danny Cudd, Victoria Grebezs, The Many Rivers Ensemble, Bleecker, Digital Samsara
A questo punto la curiosità sull'Hang è elevata. Da dove viene, chi lo costruisce e come?
Tutte le risposte mi arrivano dal sito ufficiale della PanArt, sede a Berna, Svizzera, dove capisco che ci troviamo di fronte ad una società inusuale soprattutto per la passione maniacale con la quale sviluppa il proprio progetto. Partendo proprio dal materiale che deve prendere vita esattamente come loro vogliono, con quel tipo di compressione ed elasticità. Cercano in tutto il mondo artigiani che sappiano soddisfarli, ma da quel che leggo è tanto difficile... Gli ordini per l'acquisto superano i due anni!
Ma le sorprese non finiscono qui. Non contenti sviluppano un secondo strumento partendo dall'esperienza Hang. Nasce nel 2014 il Gubal, definito una orchestra nelle nostre mani. A mio avviso con un suono ancora più completo e profondo grazie a piccole ma sostanziali modifiche strutturali, alcune visibili ad occhio nudo. Per assaporarle appieno consigliano di ascoltarle con buone cuffie e/o altoparlanti.
Fascino, sperimentazione, passione ed innovazione. Ma sarebbe tutto inutile se non ci fosse anche il suono ed il cuore, ed io nel Gubal ed ancor prima nell'Hang li ritrovo.
Per chi volesse ascoltare di più clicchi qui.
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
mercoledì 5 novembre 2014
MUSICA E FLASH MOB
Musica e Flash Mob. Un accostamento intrigante ed ormai quasi consueto. E' roba legata al nuovo millennio ed ai paesi liberi, dove non rischi l'arresto!
Improvvisamente decine o più di persone iniziano a suonare, cantare, danzare in luoghi pubblici. Tutto qui? Si. E' questa la magia: la semplicità. Che poi tale non è visto il livello dei partecipanti, quasi sempre professionisti.
Ma quello che colpisce è la reazione di chi si trova nel posto giusto al momento giusto assolutamente per caso. La reazione alla musica.
Rimango sbalordito di fronte alla sorpresa, all'emozione, agli sguardi degli adulti come dei bambini. A riprova di sensibilità comune a tutti.
E' vero che spesso i video sono pubblicità a prodotti che nulla c'entrano con l'esibizione. Ma sono altrettanto vere le esibizioni stesse. Non perdono di peso quindi se pubblicizzano una banca piuttosto che un canale tv.
In un momento in cui il Teatro dell'Opera di Roma licenzia, viene da pensare che c'è un sistema per far tornare il pubblico a teatro. E' andarlo a cercare per strada, incuriosirlo, sensibilizzarlo, emozionandolo ricordandogli quell'atavico, profondo, insito senso di benessere che prova ascoltando musica!
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
mercoledì 29 ottobre 2014
YUNGCHEN LHAMO La Voce del Tibet
Yungchen Lhamo è internazionalmente riconosciuta come la voce del Tibet. Grazie a lei le tradizioni musicali e devozionali tibetane sono arrivate alle orecchie occidentali dopo l'interesse dell'etichetta inglese Real World.
Cresce con i nonni, i genitori ai lavori forzati li poteva incontrare ogni tre anni, Yunchen capisce subito cosa significa vivere sotto la potenza cinese se si vuole mantenere la propria identità tibetana. Nel 1989 parte a piedi con altre 60 persone per fuggire via himalaia verso l'India. E' lo stesso anno in cui l'esiliato Dalai Lama riceve il Nobel per la Pace. Sua intenzione, infine esaudita, è incontrarlo. Gira per quattro anni le associazioni indiane di tibetane e le ambasciate straniere finché nel '95 ottiene il visto per l'Austalia. Il primo lavoro Tibetan Prayer si fa notare al punto che arriva alle orecchie di Peter Gabriel. Da lì il volo musicale spicca più in alto, sempre proteso a ricordare ed aiutare gli esuli grazie anche ad una sua fondazione ad hoc.
Lhamo è il nome datole da un Lama, significa Dea della Canzone. La sua voce mi proietta in posti che fisicamente non conosco ma che sento spiritualmente vicini. Usa i suoni e gli strumenti della tradizione fino ad arrivare a collaborazioni come quelle con Annie Lennox o Natalie Merchant.
Dedicarsi un po' del proprio tempo per entrare in una atmosfera spirituale e musicale tanto diversa è ciò che auguro al lettore di queste righe con tutto il cuore!
Cresce con i nonni, i genitori ai lavori forzati li poteva incontrare ogni tre anni, Yunchen capisce subito cosa significa vivere sotto la potenza cinese se si vuole mantenere la propria identità tibetana. Nel 1989 parte a piedi con altre 60 persone per fuggire via himalaia verso l'India. E' lo stesso anno in cui l'esiliato Dalai Lama riceve il Nobel per la Pace. Sua intenzione, infine esaudita, è incontrarlo. Gira per quattro anni le associazioni indiane di tibetane e le ambasciate straniere finché nel '95 ottiene il visto per l'Austalia. Il primo lavoro Tibetan Prayer si fa notare al punto che arriva alle orecchie di Peter Gabriel. Da lì il volo musicale spicca più in alto, sempre proteso a ricordare ed aiutare gli esuli grazie anche ad una sua fondazione ad hoc.
Lhamo è il nome datole da un Lama, significa Dea della Canzone. La sua voce mi proietta in posti che fisicamente non conosco ma che sento spiritualmente vicini. Usa i suoni e gli strumenti della tradizione fino ad arrivare a collaborazioni come quelle con Annie Lennox o Natalie Merchant.
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World; Folk
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
mercoledì 22 ottobre 2014
CARMEN CONSOLI: SETTEMBRE AL BORGO A CASERTAVECCHIA
Nel mio peregrinare musicale mi sono imbattuto in una recensione su Blogfoolk di un concerto evento tenuto nel 2011 al Teatro della Torre di Casertavecchia in occasione di "Settembre al Borgo" e relativo premio a Carmen Consoli.
In quella occasione si è tenuta sul palco una sorta di rievocazione storica della musica tradizionale siciliana, calabrese e toscana grazie ai musicisti presenti: Alfio Antico, Puccio Castrogiovanni, Riccardo Tesi, Peppe Voltarelli, Ambrogio Sparagna e Francesco Barbaro.
Più leggevo e più speravo ci fossero i video del concerto e si, li ho trovato anche di discreta qualità audio, tuttavia non è l'intero concerto, mancano gli interessanti scambi di battute ed opinioni tra gli artisti, rimangono però tutti i pezzi proposti.
Si parte con Cantu e Cuntu della Balistreri, poi Antico, tamburi a cornice, ci propone due brani accompagnato dall'ottima chitarra di Carmen Consoli, Pietro Castrogiovanni accompagna al marranzano (volgarmente scacciapensieri). Si passa in Toscana con Riccardo Tesi ed il suo organetto diatonico che ripropone una versione de Il trenino che parte e va di Caterina Bueno. Ed ancora Peppe Voltarelli con una Onda Calabra etno folk. Alcuni tradizionali oltre a Malarazza di Domenico Modugno scaldano il pubblico fino al finale con i Taranterrae. Rimane la bella conferma di una musicista brava ed intelligente che oltre al successo più ampio sceglie di circondarsi dei grandi artisti italiani che tengono sveglio il cuore della musica delle nostra storia. Una scelta coraggiosa in Italia dove i nomi di cui sopra son meno conosciuti che all'estero. Quasi tutti infatti sono stati pubblicati da etichette europee ed americane riscuotendo il giusto successo.
Sono cinque video che rimangono a testimonianza della ricchezza della nostra musica. Ricordo che proprio in quei giorni Carmen Consoli tenne una lezione sulla Musica Italiana all'Auditorium di Roma insieme agli stessi compagni musicali. Lo presentò cosi:"Più che un viaggio, questo incontro vorrebbe essere una passeggiata in punta di piedi tra i veri protagonisti della musica popolare, un modo di proporre e riproporre dal vivo gli artisti che più amo e che si esprimono in quest'ambito culturale e musicale, senza aver la pretesa di dire o aggiungere nulla alle loro note e alla loro arte. La musica disegna una sua geografia, un po' anarchica per noi, intessendo relazioni e tracciando percorsi che non ci aspetteremmo: ecco allora che molti artisti siciliani -- prima tra tutti Rosa Balistreri - hanno trovato in Firenze la loro città adottiva, quella che ha saputo riconoscere e valorizzare meglio il loro valore artistico culturale. Ecco strumenti antichi - come il tamburo - attraversare diverse regioni acquisendo di volta in volta funzioni, usi e caratteristiche diverse. Ricordo con particolare emozione la partecipazione alla Notte della Taranta 2006, un evento costruito intorno alle più note canzoni di pizzica e taranta salentine, e vorrei provare a riproporre qualcosa dell'energia che mi ha travolta quella sera. Come anche mi affascina la specificità della musica tradizionale calabrese, stretta tra quella siciliana e quella campana eppure così diversa da loro. Non credo che la musica popolare si possa insegnare: è una questione di radici, di identità, di scale armoniche e di colori. Con questo incontro non spero quindi d'insegnar nulla, vorrei solo mostrare alcune realtà. Ascoltare insieme a voi i miei maestri."
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World; Folk
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
lunedì 20 ottobre 2014
25 ANNI DI REAL WORLD
Era il 1989 quando il gigante della musica chiamato Peter Gabriel decideva di inventare una etichetta discografica chiamata Real World, il mondo vero. La caratteristica era ed è quella di aprirsi ai suoni più disparati provenienti dai mille e più angoli del mondo conosciuto.
Oggi forse non si capisce appieno la rivoluzione che iniziò in quell'epoca dove il rock inglese, e non solo, usciva da due decenni di predominio e grandi successi. Di quello che si suonava in Senegal od in Afganistan non se ne sapeva molto ed era anche difficile da trovare ed ascoltare.
Da buon visionario Gabriel capì che il mondo si stava velocemente restringendo, da lì a poco il web avrebbe fatto la sua parte. La forza rivoluzionaria di aprire al grande pubblico melodie ed armonie spesso tanto sconosciute se non indigeste ai più, fu subito chiara. Come fu anche chiaro che quella non sarebbe stata una operazione commercialmente redditizia.
Una storia lunga un quarto di secolo che oggi comprende un vecchio mulino in riva al lago con giardini delimitati dal fiume, dove poter contare su varie sale di registrazione, tecnici e qualche stanza dove musicisti che vengono da lontano possono riposare.
Ed in questa straordinaria storia musicale troviamo un vero mondo di suoni. Da quelli tradizionali a quelli attuali fino a sponde sperimentali.
Per il festeggiare il venticinquennale ecco uscito un triplo cd con 48 pezzi ed altrettanti artisti con un libricino di 28 pagine al prezzo di 16,60 euro acquistabile sul sito https://realworldrecords.com/
Da non perdere il sito celebrativo http://25.realworldrecords.com/ con commenti e video.
Oggi forse non si capisce appieno la rivoluzione che iniziò in quell'epoca dove il rock inglese, e non solo, usciva da due decenni di predominio e grandi successi. Di quello che si suonava in Senegal od in Afganistan non se ne sapeva molto ed era anche difficile da trovare ed ascoltare.
Da buon visionario Gabriel capì che il mondo si stava velocemente restringendo, da lì a poco il web avrebbe fatto la sua parte. La forza rivoluzionaria di aprire al grande pubblico melodie ed armonie spesso tanto sconosciute se non indigeste ai più, fu subito chiara. Come fu anche chiaro che quella non sarebbe stata una operazione commercialmente redditizia.
Una storia lunga un quarto di secolo che oggi comprende un vecchio mulino in riva al lago con giardini delimitati dal fiume, dove poter contare su varie sale di registrazione, tecnici e qualche stanza dove musicisti che vengono da lontano possono riposare.
Ed in questa straordinaria storia musicale troviamo un vero mondo di suoni. Da quelli tradizionali a quelli attuali fino a sponde sperimentali.
Per il festeggiare il venticinquennale ecco uscito un triplo cd con 48 pezzi ed altrettanti artisti con un libricino di 28 pagine al prezzo di 16,60 euro acquistabile sul sito https://realworldrecords.com/
Da non perdere il sito celebrativo http://25.realworldrecords.com/ con commenti e video.
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
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martedì 7 ottobre 2014
TECHNICOLOR WEB OF SOUND
Sono
attratto sin da giovane dal rock psichedelico, creatività,
innovazione, emozioni musicali.
Qualche
anno fa ho incontrato una radio sul web chiamata Technicolor
Web of Sound . Sixties sin dalla grafica tanto tonda e
colorata e con tutti i protagonisti dell'epoca. Accuratissima, con
schede per tutti i musicisti in onda, forum, guestbook, link, insomma
una vera manna.
Ho
scoperto che tutto ciò veniva da un solo uomo, Paul Moews ingegnere
elettronico che nel 2000 l'aveva ideata e realizzata. Paul non ha
vissuto direttamente i sessanta, è nato nel 1968 ma ne è rimasto
affascinato, come me!
Purtroppo
proprio il successo della stazione radio ha provocato la sua
chiusura. L'aumento di banda necessario all'ascolto, la cura del
sito, erano diventati troppo onerosi per il loro creatore. Migliaia
di ascoltatori rimasero orfani della loro musica a fine 2011.
Non
si trovano tante notizie sul web al proposito, c'è un video
tributo e poi alcune pagine che non si aprono più (la
waybackmachine risponde monotona: "The
machine doesn't have the page requested").
La
sorpresa arriva nell'estate del 2014: qualcuno, forse lo stesso Paul,
si appoggia a Tune In per riaprire TWOS
Redux. La musica è la stessa, non i servizi, mancando il sito.
Contemporaneamente si trova un
post dove un certo HN dice di aver riaperto Technicolor Web
Of Sound chiedendosi se e come guadagnare da un progetto simile...
Questo
lo stato dell'arte ad oggi di una storia in agro dolce, dove la passione di uno galleggia, esplode, affonda e poi cerca di risalire. Tutto è in movimento e speriamo in buone
e più definitive notizie prossime venture.
Rimane
il fatto che nell'enorme ribollente calderone mondiale del web, anche
le migliori proposte spesso rimangono nascoste ai più...
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psichedelia,
Radio
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
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Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
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giovedì 25 settembre 2014
SOSSIO BANDA - SUGNE
Alta
Murgia, Puglia. Base dei musicisti che compongono la Sossio Banda,
sette in tutto. Sugne, sogno, è il primo cd dopo anni di militanza
attiva nelle piazze.
Credo
sia davvero un sogno quello che ispira il lavoro: "La
nostra ambizione è quella di condurre le persone, tramite la nostra
musica, ad una presa di coscienza del valore positivo della diversità
culturale, trasmettendo valori e principi universali al fine di
promuovere lo sviluppo di un mondo senza confini e conflitti" ed
ancora "Sugne racconta la
speranza di un mondo senza confini e senza barriere identitarie, che
canta la pace e la curiosità dell’altro". In un mondo con
periodi di guerra più o meno latenti, è un auspicio di cui si
ha bisogno.
Musica
che non si ripete nei vari pezzi sempre pronti a sorprenderci
con strumenti che svariano da tradizionali mediterranei fino ad
africani: tammorre, ciaramelle, castagnette, ma anche dorbouka,
duff e riq.
Suoni
tradizionali e modernissimi, arrangiamenti folk, jazz. Si auto
definiscono World, la lingua murgiana si incontra con le altre e si
sposa con sonorità arabe. Uno dei casi in cui il termine
"contaminazione" non è facciata imbiancata di nuovo ma
concreta creatività.
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
PREMIO NAZIONALE LOANO 2014
Non sono mai stato a Loano in Liguria. Eppure mi riprometto, a dieci anni dalla prima edizione del festival, di andarci. Magari durante lo svolgimento del Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, normalmente in estate.
Faccio parte immeritatamente di una vasta giuria di addetti ai lavori che seleziona tra le ultime migliori produzioni dell'anno precedente, quelle che ritiene più idonee. Personalmente ogni anno soffro ogni esclusione che debbo fare, passo serate ad ascoltare e riascoltare, credo di non amare le classifiche. Insomma debbo forzarmi a pensare che sia un gioco...
Nel 2014 si è svolta la decima edizione, leggo di grande partecipazione di pubblico, spero tanto sia vero. Questi musicisti tengono alta la musica italiana tradizionale, riproponendola a volte così com'era, altre con influenze, venature, sonorità più attuali.
I premi 2014:
- Premio Miglior Album 2013: "Terra Ca Nun Senti" di Rita Botto e Banda di Avola
- Premio alla Carriera: Peppe Barra
- Premio Realtà Culturale: Mauro Balma
Queste le motivazioni ufficiali.
Peppe Barra di nuovo con la NCCP a Napoli per il suo 70° compleanno .
Faccio parte immeritatamente di una vasta giuria di addetti ai lavori che seleziona tra le ultime migliori produzioni dell'anno precedente, quelle che ritiene più idonee. Personalmente ogni anno soffro ogni esclusione che debbo fare, passo serate ad ascoltare e riascoltare, credo di non amare le classifiche. Insomma debbo forzarmi a pensare che sia un gioco...
Nel 2014 si è svolta la decima edizione, leggo di grande partecipazione di pubblico, spero tanto sia vero. Questi musicisti tengono alta la musica italiana tradizionale, riproponendola a volte così com'era, altre con influenze, venature, sonorità più attuali.
I premi 2014:
- Premio Miglior Album 2013: "Terra Ca Nun Senti" di Rita Botto e Banda di Avola
- Premio alla Carriera: Peppe Barra
- Premio Realtà Culturale: Mauro Balma
Queste le motivazioni ufficiali.
"La giuria del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana ha assegnato il Premio Miglior Album 2013 al disco “Terra ca nun senti” (Recording Arts 50-07) di Rita Botto e Banda di Avola.
Il riconoscimento alla migliore produzione musicale del 2013 è stato decretato da una prestigiosa giuria composta da oltre sessanta giornalisti musicali.
La forza espressiva e versatile della voce di Rita Botto, la freschezza e il vigore della Banda di Avola e un repertorio che attraversa la Sicilia come se fosse – e in gran parte, come è – la Terra della Musica fanno di “Terra ca nun senti” un’esperienza straordinaria, fatta di passione, studio, spontaneità e poesia. Due entità artistiche importanti della storia dell’Isola, quella del canto e della bandistica popolare, si incontrano e si amalgamano perfettamente, dimostrando, ancora una volta, che la vera tradizione è sempre in viaggio, è sempre un incontro e un dialogo ed è sempre esaltante scoperta.
Assegnati dalla direzione e dall’organizzazione del Premio Città di Loano anche il Premio alla Carriera e il Premio alla Realtà Culturale 2014.
Il Premio alla Carriera 2014 sarà consegnato a Peppe Barra con la seguente motivazione:
“A Peppe Barra per aver saputo interpretare il canto e la vena popolare e fiabesca di una città come Napoli, posta di fronte ai suoi problemi e alla sua ricchezza artistica, senza mai rinunciare a una visione colorata, surreale, assolutamente personale di qualsiasi argomento o testo portato in scena e interpretato. Peppe Barra non è semplicemente una maschera, ma, di volta, in volta un grande attore, un grande cantante, un grande narratore e un ricercatore in quell’ambito che è la tradizione, non solo partenopea. È riuscito ad annodare fili che vanno dal nostro medioevo fino all’età contemporanea, con una vena estremamente felice e contagiosa. Una carriera che lo ha reso un classico contemporaneo senza che questo abbia mai arrestato la sua continua evoluzione e la sua insaziabile curiosità”.
Il Premio Realtà Culturale 2014 è stato assegnato a Mauro Balma con la seguente motivazione:
“A Mauro Balma per il suo lavoro ultratrentennale e meticoloso su un territorio stratificato e complesso come quello della Riviera e dell'Appennino Liguri. Un lavoro in cui ha coinvolto ogni forma di documentazione (cartacea, fonografica, audiovisiva) per dare ai depositari della cultura orale di quelle zone una voce piena, non mediata da terzi o dal sentito dire. Oltre a questo, l'elaborazione del materiale che ha raccolto nel corso del tempo ci ha permesso di poter tracciare un quadro sempre più dettagliato e vivo delle tradizioni musicali della nostra regione e delle loro sfaccettature, ancora in divenire o in continua rielaborazione”..
Ecco un video di ottima fattura registrato presumibilmente ad Avola in cui Rita Botto e La banda di Avola interpretano "Cantu e Cuntu", un pezzo della cantautrice e poetessa siciliana Rosa Balistreri, grande voce e vita tra romanzo e tragedia.
Peppe Barra di nuovo con la NCCP a Napoli per il suo 70° compleanno .
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
lunedì 22 settembre 2014
KNIFEWORLD : The Unravelling
Chi si fosse preso la
briga di ascoltare ed emozionarsi ai suoni di Syd Barrett, Gong,
psichedelia britannica varia, può rinverdire le sue passioni con
I Knifeworld ed il loro secondo lavoro lungo: The Unravelling. Uno
sbrogliare, dipanare, svolgere una storia, raccontarla usando i
salienti più personali.
Leader, voce, chitarra è
il quarantaduenne Kavus Torabi, nato in Iran ed atterrato bimbo in
territorio britannico. Nel suo passato ricordiamo la collaborazione
con i Cardiacs. The Unravelling è dedicato da Torabi al front man
dei Cardiacs Tim Smith che nel 2008 ha abbandonato le scene dopo un
infarto ( a volte il destino sembra non gradire i giochi di
parole...).
Nuova psichedelia, un po'
visionaria, un po' jazz, un po' Canterbury, dove perdersi
piacevolmente per qualche minuto.
Consiglio soprattutto
l'ascolto di “Send him Seaworthy”, “This Empty Room Once Was
Alive” e “Don't Land on Me”
Etichette:
progressive,
psichedelia,
rock
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.
venerdì 19 settembre 2014
Robert Plant Lullaby and...The Ceaseless Roar
“Queste
canzoni sono un'ode alla vita, all'amore ed alla fragilità
dell'avventura che vivi senza saperlo e senza colpa”. Questa in
sintesi la presentazione da parte di Robert Plant al suo ultimo disco
La Ninnananna ed il Ruggito Incessante, Lullaby
and… The Ceaseless Roar . Canzoni “croccanti e grintose”
come ci anticipava in estate. Ora a settembre 2014, uscito da pochi
giorni il cd, mi trovo stranamente d'accordo.
E'
raro che un mostro sacro del rock, arrivato alla bella età di 66
anni, non mi riesca a deludere con nuove uscite discografiche. Quasi
mai il peso del passato, il confronto, e l'età, lasciano libere le
vene della creatività, della scoperta, della vitalità e della
curiosità. Che sono alcune strade maestre del rock e della musica in
generale.
Ebbene
questo Mr Plant, votato poco tempo fa come miglior voce rock di tutti
i tempi, è ancora una pietra angolare.
Dopo
essere stato il precursore hard'heavy dal '68 in poi coi Led
Zeppelin, si fa portavoce dell'evoluzione del rock verso il mondo.
Africa, bluegrass, folk inglese, suonati come fossero acqua corrente
dagli ottimi musicisti che lo accompagnano ormai da qualche anno: The
Sensational Space Shifters.
Lui
nei suoi concerti canta ancora tanto repertorio Zep che,
incredibile!, suona benissimo insieme alle ultime creazioni.
Il
nuovo cd è tutto su ottimi livelli, 11 canzoni 9 scritte da Plant,
registrato negli studi Real di un altro che non scherza: Peter
Gabriel. Dai primi ascolti (ma ai secondi già cambio) metterei poco
sopra Stolen Kiss o Pocketful of Golden o Embrace Another Fall. In
più, ad onorare la ricerca etno musicale, Little Maggie, qui in
versione live durante il concerto di Glastonbury di questa estate
(poco prima dell'uscita dell'album).
Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo.
Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile.
Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra.
Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti.
Come in un diario lascio qui i miei viaggi.
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