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Un giorno, passati i sessanta, mi è venuta voglia di seguire un corso di scrittura creativa. Avevo passata la vita di fronte al foglio di carta, mai dietro. Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa seguiti da Antonella Iadicicco. Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti. Come in un diario lascio qui i miei viaggi. Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.

mercoledì 29 ottobre 2014

YUNGCHEN LHAMO La Voce del Tibet

Yungchen Lhamo è internazionalmente riconosciuta come la voce del Tibet. Grazie a lei le tradizioni musicali e devozionali tibetane sono arrivate alle orecchie occidentali dopo l'interesse dell'etichetta inglese Real World.


Cresce con i nonni, i genitori ai lavori forzati li poteva incontrare ogni tre anni, Yunchen capisce subito cosa significa vivere sotto la potenza cinese se si vuole mantenere la propria identità tibetana. Nel 1989 parte a piedi con altre 60 persone per fuggire via himalaia verso l'India. E' lo stesso anno in cui l'esiliato Dalai Lama riceve il Nobel per la Pace. Sua intenzione, infine esaudita,  è incontrarlo. Gira per quattro anni le associazioni indiane di tibetane e le ambasciate straniere finché nel '95 ottiene il visto per l'Austalia. Il primo lavoro Tibetan Prayer si fa notare al punto che arriva alle orecchie di Peter Gabriel. Da lì il volo musicale spicca più in alto, sempre proteso a ricordare ed aiutare gli esuli grazie anche ad una sua fondazione ad hoc.

Lhamo è il nome datole da un Lama, significa Dea della Canzone. La sua voce mi proietta in posti che fisicamente non conosco ma che sento spiritualmente vicini. Usa i suoni e gli strumenti della tradizione fino ad arrivare a collaborazioni come quelle con Annie Lennox o Natalie Merchant.

Dedicarsi un po' del proprio tempo per entrare in una atmosfera spirituale e musicale tanto diversa è ciò che auguro al lettore di queste righe con tutto il cuore!


mercoledì 22 ottobre 2014

CARMEN CONSOLI: SETTEMBRE AL BORGO A CASERTAVECCHIA




Nel mio peregrinare musicale mi sono imbattuto in una recensione su Blogfoolk di un concerto evento tenuto nel 2011 al Teatro della Torre di Casertavecchia in occasione di "Settembre al Borgo" e relativo premio a Carmen Consoli.


In quella occasione si è tenuta sul palco una sorta di rievocazione storica della musica tradizionale siciliana, calabrese e toscana grazie ai musicisti presenti: Alfio Antico, Puccio Castrogiovanni, Riccardo Tesi, Peppe Voltarelli, Ambrogio Sparagna e Francesco Barbaro.


Più leggevo e più speravo ci fossero i video del concerto e si, li ho trovato anche di discreta qualità audio, tuttavia non è l'intero concerto, mancano gli interessanti scambi di battute ed opinioni tra gli artisti, rimangono però tutti i pezzi proposti.


Si parte con Cantu e Cuntu della Balistreri, poi Antico, tamburi a cornice, ci propone due brani accompagnato dall'ottima chitarra di Carmen Consoli, Pietro Castrogiovanni accompagna al marranzano (volgarmente scacciapensieri). Si passa in Toscana con Riccardo Tesi ed il suo organetto diatonico che ripropone una versione de Il trenino che parte e va di Caterina Bueno. Ed ancora Peppe Voltarelli con una Onda Calabra etno folk. Alcuni tradizionali oltre a Malarazza di Domenico Modugno scaldano il pubblico fino al finale con i Taranterrae. 
 Rimane la bella conferma di una musicista brava ed intelligente che oltre al successo più ampio sceglie di circondarsi dei grandi artisti italiani che tengono sveglio il cuore della musica delle nostra storia. Una scelta coraggiosa in Italia dove i nomi di cui sopra son meno conosciuti che all'estero. Quasi tutti infatti sono stati pubblicati da etichette europee ed americane riscuotendo il giusto successo.

Sono cinque video che rimangono a testimonianza della ricchezza della nostra musica. Ricordo che proprio in quei giorni Carmen Consoli tenne una lezione sulla Musica Italiana all'Auditorium di Roma insieme agli stessi compagni musicali. Lo presentò cosi:"Più che un viaggio, questo incontro vorrebbe essere una passeggiata in punta di piedi tra i veri protagonisti della musica popolare, un modo di proporre e riproporre dal vivo gli artisti che più amo e che si esprimono in quest'ambito culturale e musicale, senza aver la pretesa di dire o aggiungere nulla alle loro note e alla loro arte. La musica disegna una sua geografia, un po' anarchica per noi, intessendo relazioni e tracciando percorsi che non ci aspetteremmo: ecco allora che molti artisti siciliani -- prima tra tutti Rosa Balistreri - hanno trovato in Firenze la loro città adottiva, quella che ha saputo riconoscere e valorizzare meglio il loro valore artistico culturale. Ecco strumenti antichi - come il tamburo - attraversare diverse regioni acquisendo di volta in volta funzioni, usi e caratteristiche diverse. Ricordo con particolare emozione la partecipazione alla Notte della Taranta 2006, un evento costruito intorno alle più note canzoni di pizzica e taranta salentine, e vorrei provare a riproporre qualcosa dell'energia che mi ha travolta quella sera. Come anche mi affascina la specificità della musica tradizionale calabrese, stretta tra quella siciliana e quella campana eppure così diversa da loro. Non credo che la musica popolare si possa insegnare: è una questione di radici, di identità, di scale armoniche e di colori. Con questo incontro non spero quindi d'insegnar nulla, vorrei solo mostrare alcune realtà. Ascoltare insieme a voi i miei maestri."

















lunedì 20 ottobre 2014

25 ANNI DI REAL WORLD

Era il 1989 quando il gigante della musica chiamato Peter Gabriel decideva di inventare una etichetta discografica chiamata Real World, il mondo vero. La caratteristica era ed è quella di aprirsi ai suoni più disparati provenienti dai mille e più angoli del mondo conosciuto.
Oggi forse non si capisce appieno la rivoluzione che iniziò in quell'epoca dove il rock inglese, e non solo, usciva da due decenni di predominio e grandi successi. Di quello che si suonava in Senegal od in Afganistan non se ne sapeva molto ed era anche difficile da trovare ed ascoltare.
Da buon visionario Gabriel capì che il mondo si stava velocemente restringendo, da lì a poco il web avrebbe fatto la sua parte. La forza rivoluzionaria di aprire al grande pubblico melodie ed armonie spesso tanto sconosciute se non indigeste ai più, fu subito chiara. Come fu anche chiaro che quella non sarebbe stata una operazione commercialmente redditizia.

Una storia lunga un quarto di secolo che oggi comprende un vecchio mulino in riva al lago con giardini delimitati dal fiume, dove poter contare su varie sale di registrazione, tecnici e qualche stanza dove musicisti che vengono da lontano possono riposare.
Ed in questa straordinaria storia musicale troviamo un vero mondo di suoni. Da quelli tradizionali a quelli attuali fino a sponde sperimentali.

Per il festeggiare il venticinquennale ecco uscito un triplo cd con 48 pezzi ed altrettanti artisti con un libricino di 28 pagine al prezzo di 16,60 euro acquistabile sul sito https://realworldrecords.com/
Da non perdere il sito celebrativo http://25.realworldrecords.com/ con commenti e video.



martedì 7 ottobre 2014

TECHNICOLOR WEB OF SOUND



Sono attratto sin da giovane dal rock psichedelico, creatività, innovazione, emozioni musicali. 

Qualche anno fa ho incontrato una radio sul web chiamata Technicolor Web of Sound . Sixties sin dalla grafica tanto tonda e colorata e con tutti i protagonisti dell'epoca. Accuratissima, con schede per tutti i musicisti in onda, forum, guestbook, link, insomma una vera manna. 
Ho scoperto che tutto ciò veniva da un solo uomo, Paul Moews ingegnere elettronico che nel 2000 l'aveva ideata e realizzata. Paul non ha vissuto direttamente i sessanta, è nato nel 1968 ma ne è rimasto affascinato, come me!
Purtroppo proprio il successo della stazione radio ha provocato la sua chiusura. L'aumento di banda necessario all'ascolto, la cura del sito, erano diventati troppo onerosi per il loro creatore. Migliaia di ascoltatori rimasero orfani della loro musica a fine 2011.

Non si trovano tante notizie sul web al proposito, c'è un video tributo e poi alcune pagine che non si aprono più (la waybackmachine risponde monotona: "The machine doesn't have the page requested").
La sorpresa arriva nell'estate del 2014: qualcuno, forse lo stesso Paul, si appoggia a Tune In per riaprire TWOS Redux. La musica è la stessa, non i servizi, mancando il sito. Contemporaneamente si trova un post dove un certo HN dice di aver riaperto Technicolor Web Of Sound chiedendosi se e come guadagnare da un progetto simile... 

Questo lo stato dell'arte ad oggi di una storia in agro dolce, dove la passione di uno galleggia, esplode, affonda e poi cerca di risalire. Tutto è in movimento e speriamo in buone e più definitive notizie prossime venture.
Rimane il fatto che nell'enorme ribollente calderone mondiale del web, anche le migliori proposte spesso rimangono nascoste ai più...