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Un giorno, passati i sessanta, mi è venuta voglia di seguire un corso di scrittura creativa. Avevo passata la vita di fronte al foglio di carta, mai dietro. Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa seguiti da Antonella Iadicicco. Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti. Come in un diario lascio qui i miei viaggi. Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.

giovedì 25 settembre 2014

SOSSIO BANDA - SUGNE




Alta Murgia, Puglia. Base dei musicisti che compongono la Sossio Banda, sette in tutto. Sugne, sogno, è il primo cd dopo anni di militanza attiva nelle piazze. 
Credo sia davvero un sogno quello che ispira il lavoro: "La nostra ambizione è quella di condurre le persone, tramite la nostra musica, ad una presa di coscienza del valore positivo della diversità culturale, trasmettendo valori e principi universali al fine di promuovere lo sviluppo di un mondo senza confini e conflitti" ed ancora "Sugne racconta la speranza di un mondo senza confini e senza barriere identitarie, che canta la pace e la curiosità dell’altro". In un mondo con  periodi di guerra più o meno latenti, è un auspicio di cui si ha bisogno.
Musica che non  si ripete nei vari pezzi sempre pronti a sorprenderci con strumenti che svariano da tradizionali mediterranei fino ad africani: tammorre, ciaramelle, castagnette, ma anche dorbouka, duff e riq. 
Suoni tradizionali e modernissimi, arrangiamenti folk, jazz. Si auto definiscono World, la lingua murgiana si incontra con le altre e si sposa con sonorità arabe. Uno dei casi in cui il termine "contaminazione" non è facciata imbiancata di nuovo ma concreta creatività.
















PREMIO NAZIONALE LOANO 2014

Non sono mai stato a Loano in Liguria. Eppure mi riprometto, a dieci anni dalla prima edizione del festival, di andarci. Magari durante lo svolgimento del Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, normalmente in estate.
Faccio parte immeritatamente di una vasta giuria di addetti ai lavori che seleziona tra le ultime migliori produzioni dell'anno precedente, quelle che ritiene più idonee. Personalmente ogni anno soffro ogni esclusione che debbo fare, passo serate ad ascoltare e riascoltare, credo di non amare le classifiche. Insomma debbo forzarmi a pensare che sia un gioco...
Nel 2014 si è svolta la decima edizione, leggo di grande partecipazione di pubblico, spero tanto sia vero. Questi musicisti tengono alta la musica italiana tradizionale, riproponendola a volte così com'era, altre con influenze, venature, sonorità più attuali.

 I premi 2014:

- Premio Miglior Album 2013: "Terra Ca Nun Senti" di Rita Botto e Banda di Avola

- Premio alla Carriera: Peppe Barra

- Premio Realtà Culturale: Mauro Balma

Queste le motivazioni ufficiali.

"La giuria del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana ha assegnato il Premio Miglior Album 2013 al disco “Terra ca nun senti” (Recording Arts 50-07) di Rita Botto e Banda di Avola.
Il riconoscimento alla migliore produzione musicale del 2013 è stato decretato da una prestigiosa giuria composta da oltre sessanta giornalisti musicali.


La forza espressiva e versatile della voce di Rita Botto, la freschezza e il vigore della Banda di Avola e un repertorio che attraversa la Sicilia come se fosse – e in gran parte, come è – la Terra della Musica fanno di “Terra ca nun senti” un’esperienza straordinaria, fatta di passione, studio, spontaneità e poesia. Due entità artistiche importanti della storia dell’Isola, quella del canto e della bandistica popolare, si incontrano e si amalgamano perfettamente, dimostrando, ancora una volta, che la vera tradizione è sempre in viaggio, è sempre un incontro e un dialogo ed è sempre esaltante scoperta.


Assegnati dalla direzione e dall’organizzazione del Premio Città di Loano anche il Premio alla Carriera e il Premio alla Realtà Culturale 2014.


Il Premio alla Carriera 2014 sarà consegnato a Peppe Barra con la seguente motivazione:
“A Peppe Barra per aver saputo interpretare il canto e la vena popolare e fiabesca di una città come Napoli, posta di fronte ai suoi problemi e alla sua ricchezza artistica, senza mai rinunciare a una visione colorata, surreale, assolutamente personale di qualsiasi argomento o testo portato in scena e interpretato. Peppe Barra non è semplicemente una maschera, ma, di volta, in volta un grande attore, un grande cantante, un grande narratore e un ricercatore in quell’ambito che è la tradizione, non solo partenopea. È riuscito ad annodare fili che vanno dal nostro medioevo fino all’età contemporanea, con una vena estremamente felice e contagiosa. Una carriera che lo ha reso un classico contemporaneo senza che questo abbia mai arrestato la sua continua evoluzione e la sua insaziabile curiosità”.


Il Premio Realtà Culturale 2014 è stato assegnato a Mauro Balma con la seguente motivazione:

“A Mauro Balma per il suo lavoro ultratrentennale e meticoloso su un territorio stratificato e complesso come quello della Riviera e dell'Appennino Liguri. Un lavoro in cui ha coinvolto ogni forma di documentazione (cartacea, fonografica, audiovisiva) per dare ai depositari della cultura orale di quelle zone una voce piena, non mediata da terzi o dal sentito dire. Oltre a questo, l'elaborazione del materiale che ha raccolto nel corso del tempo ci ha permesso di poter tracciare un quadro sempre più dettagliato e vivo delle tradizioni musicali della nostra regione e delle loro sfaccettature, ancora in divenire o in continua rielaborazione”..  

Ecco un video di ottima fattura registrato presumibilmente ad Avola in cui Rita Botto e La banda di Avola interpretano "Cantu e Cuntu", un pezzo della cantautrice e poetessa siciliana Rosa Balistreri, grande voce e vita tra romanzo e tragedia.




Peppe Barra di nuovo con la NCCP a Napoli per il suo 70° compleanno .






lunedì 22 settembre 2014

KNIFEWORLD : The Unravelling

Chi si fosse preso la briga di ascoltare ed emozionarsi ai suoni di Syd Barrett, Gong, psichedelia britannica varia, può rinverdire le sue passioni con I Knifeworld ed il loro secondo lavoro lungo: The Unravelling. Uno sbrogliare, dipanare, svolgere una storia, raccontarla usando i salienti più personali.
Leader, voce, chitarra è il quarantaduenne Kavus Torabi, nato in Iran ed atterrato bimbo in territorio britannico. Nel suo passato ricordiamo la collaborazione con i Cardiacs. The Unravelling è dedicato da Torabi al front man dei Cardiacs Tim Smith che nel 2008 ha abbandonato le scene dopo un infarto ( a volte il destino sembra non gradire i giochi di parole...).
Nuova psichedelia, un po' visionaria, un po' jazz, un po' Canterbury, dove perdersi piacevolmente per qualche minuto.
Consiglio soprattutto l'ascolto di “Send him Seaworthy”, “This Empty Room Once Was Alive” e “Don't Land on Me”




venerdì 19 settembre 2014

Robert Plant Lullaby and...The Ceaseless Roar

Queste canzoni sono un'ode alla vita, all'amore ed alla fragilità dell'avventura che vivi senza saperlo e senza colpa”. Questa in sintesi la presentazione da parte di Robert Plant al suo ultimo disco La Ninnananna ed il Ruggito Incessante, Lullaby and… The Ceaseless Roar . Canzoni “croccanti e grintose” come ci anticipava in estate. Ora a settembre 2014, uscito da pochi giorni il cd, mi trovo stranamente d'accordo.
E' raro che un mostro sacro del rock, arrivato alla bella età di 66 anni, non mi riesca a deludere con nuove uscite discografiche. Quasi mai il peso del passato, il confronto, e l'età, lasciano libere le vene della creatività, della scoperta, della vitalità e della curiosità. Che sono alcune strade maestre del rock e della musica in generale.
Ebbene questo Mr Plant, votato poco tempo fa come miglior voce rock di tutti i tempi, è ancora una pietra angolare.
Dopo essere stato il precursore hard'heavy dal '68 in poi coi Led Zeppelin, si fa portavoce dell'evoluzione del rock verso il mondo. Africa, bluegrass, folk inglese, suonati come fossero acqua corrente dagli ottimi musicisti che lo accompagnano ormai da qualche anno: The Sensational Space Shifters.
Lui nei suoi concerti canta ancora tanto repertorio Zep che, incredibile!, suona benissimo insieme alle ultime creazioni.
Il nuovo cd è tutto su ottimi livelli, 11 canzoni 9 scritte da Plant, registrato negli studi Real di un altro che non scherza: Peter Gabriel. Dai primi ascolti (ma ai secondi già cambio) metterei poco sopra Stolen Kiss o Pocketful of Golden o Embrace Another Fall. In più, ad onorare la ricerca etno musicale, Little Maggie, qui in versione live durante il concerto di Glastonbury di questa estate (poco prima dell'uscita dell'album).