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Un giorno, passati i sessanta, mia moglie mi parla di un corso di scrittura creativa. Sono curioso, ci provo. Da lettore posso passare a scrittore, o qualcosa di simile. Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa concepiti, seguiti e corretti da Antonella Iadicicco, la maestra. Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti. Come in un diario lascio qui i miei viaggi. Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.

venerdì 19 settembre 2014

Robert Plant Lullaby and...The Ceaseless Roar

Queste canzoni sono un'ode alla vita, all'amore ed alla fragilità dell'avventura che vivi senza saperlo e senza colpa”. Questa in sintesi la presentazione da parte di Robert Plant al suo ultimo disco La Ninnananna ed il Ruggito Incessante, Lullaby and… The Ceaseless Roar . Canzoni “croccanti e grintose” come ci anticipava in estate. Ora a settembre 2014, uscito da pochi giorni il cd, mi trovo stranamente d'accordo.
E' raro che un mostro sacro del rock, arrivato alla bella età di 66 anni, non mi riesca a deludere con nuove uscite discografiche. Quasi mai il peso del passato, il confronto, e l'età, lasciano libere le vene della creatività, della scoperta, della vitalità e della curiosità. Che sono alcune strade maestre del rock e della musica in generale.
Ebbene questo Mr Plant, votato poco tempo fa come miglior voce rock di tutti i tempi, è ancora una pietra angolare.
Dopo essere stato il precursore hard'heavy dal '68 in poi coi Led Zeppelin, si fa portavoce dell'evoluzione del rock verso il mondo. Africa, bluegrass, folk inglese, suonati come fossero acqua corrente dagli ottimi musicisti che lo accompagnano ormai da qualche anno: The Sensational Space Shifters.
Lui nei suoi concerti canta ancora tanto repertorio Zep che, incredibile!, suona benissimo insieme alle ultime creazioni.
Il nuovo cd è tutto su ottimi livelli, 11 canzoni 9 scritte da Plant, registrato negli studi Real di un altro che non scherza: Peter Gabriel. Dai primi ascolti (ma ai secondi già cambio) metterei poco sopra Stolen Kiss o Pocketful of Golden o Embrace Another Fall. In più, ad onorare la ricerca etno musicale, Little Maggie, qui in versione live durante il concerto di Glastonbury di questa estate (poco prima dell'uscita dell'album).



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