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Un giorno, passati i sessanta, mi è venuta voglia di seguire un corso di scrittura creativa. Avevo passata la vita di fronte al foglio di carta, mai dietro. Quelli che trasporto sul mio blog Lapis Haematites sono gli esercizi in classe e a casa seguiti da Antonella Iadicicco. Sono le aperture verso mondi inesistenti, a volte tanto vicini altre così lontani. Che piacevole fatica aprire i varchi attraverso i quali prendono forma luci, suoni, odori, persone, fatti. Come in un diario lascio qui i miei viaggi. Se qualcuno tra i lettori saprà farli entrare in se per pochi minuti, sarà mio piacere aver regalato piccole emozioni.

sabato 15 settembre 2007

INCONTRIAMO GIANFRANCO COLOMBO DIRETTORE SCIENTIFICO WWF ITALIA




P.R.A.- A proposito della conferenza sul clima appena terminata, finalmente emergono tematiche ambientali in termini di scelte ed azioni di governo. Come sta oggi l’Italia?
G.C.- L’Italia è un paese geologicamente giovane con sistemi naturali vulnerabili, pensate alla situazione tellurica, i vulcani, la franosità, a ciò abbiamo aggiunto l’intervento umano che ha creato instabilità idrogeologica. Per fronteggiare il cambiamento climatico già in atto c’è bisogno del ripristino eco-geologico del paese. La Conferenza sui cambiamenti climatici si è chiusa con questo impegno, verificarne l’attuazione è uno dei nostri impegni.

P.R.A- L’Ambiente ha stretti legami con ogni attività umana. E’ possibile anche in Italia un governo che nei suoi ministeri ed interessi riesca a tutelarlo?
G.C.- Non solo è possibile ma doveroso. Tutta la ricerca scientifica internazionale dimostra quanto stiamo cambiando la situazione ambientale e quanto questa problematica venga restituita a noi stessi. Siamo attori e subenti nello stesso tempo. Dimostra anche il legame tra la vitalità dei sistemi naturali e la vitalità delle società umane. L’azione di governo deve essere integrata su questi fronti con un patto tra maggioranza ed opposizione. Questi sono problemi che riguardano tutti noi, il nostro presente e futuro.

PRA- Cosa sono la VIA e VAS?
G.C.- Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica. La VIS misura l’impatto di un’opera di certe dimensioni. Esiste già dagli anni ’70, l’Unione Europea l’ha rafforzata e noi dobbiamo cercare di adeguarci. La VAS, più innovativa ed affascinante, valuta una azione di piano e di governo cioè quello che un governo fa non per una singola opera ma in un piano globale di infrastruttrazione o di grandi opere, la modificazione della politica agricola od idrica, ad esempio, di un paese. Tutto ciò deve passare un vaglio di analisi sugli effetti sull’ambiente.

PRA- Sentiamo parlare di nuovo di energia nucleare. Qual è la posizione del WWF?
G.C.- Negativa e per vari motivi. Primo perché è un uso di energia con conseguenze future difficilmente eliminabili: il materiale radioattivo ha un decadimento di migliaia di anni, nessun paese ha risolto il problema delle scorie. Secondo il terrorismo internazionale. Terzo il commercio sotterraneo di combustibile nucleare che può finire a paesi irresponsabili. In più i costi del nucleare sono molto elevati e la messa in opera di nuove centrali ha tempi lunghi. Tutto ciò ci porta ad avere molta cautela verso questa energia. Non riteniamo che sia il caso di tornare indietro.