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Roberta Alloisio, attrice e cantante, eclettica artista genovese, ci introduce nel mondo del suo cd “Lengua Serpentina” dove musica balcanica e mediorientale si fondono con Napoli e De Andrè, dove le fisarmoniche duettano con testi del 1200 in un vero porto musicale. Un cd intenso e vero come traspare anche dalla nostra chiacchierata. Questo ne è un breve riassunto, l'intero audio al link sopra.
-Parlaci di Lengua Serpentina
Una ricerca musicale e sui testi della cultura genovese, ligure che parte dal 1200 con Anonimo Genovese, il nostro Dante Alighieri, fino al 1700/1800.
-Delle grandi poesie
E poi il nostro desiderio, musicalmente, è entrare in contatto con altre culture. Ciò che i genovesi hanno da sempre fatto. Suoni balcanici, mediorientale grazie all’Orchestra Bailam.
-Le tue attività, teatro, musica, recitazione influiscono sulla tua musica?
Direi di si. L’attore vuole “fare arrivare le cose” al pubblico, forse più di un musicista. A volte con la parola è più difficile. Questo crea anche all’estero un impatto emotivo, nonostante la lingua genovese, difficilmente spiegabile.
-Quanto c’entra il porto nella scelta musicale?
Nel passato nel porto a Genova, i prigionieri mussulmani avevano una mensa ed uno spazio dove pregare, immagino che in determinati momenti si sentissero le loro preghiere. I marinai avevano modo di entrare in contatto con queste realtà negli altri porti dove potevano ascoltare canti tanto lontani dai nostri.
-Lengua Serpentina nasce durante un festival internazionale
E vero. A parte il trallallero non esistono molti canti tradizionali genovesi. Abbiamo così deciso di fare qualcosa di nuovo. Io amo le voci femminili come Elena Ledda. Volevo lasciare una forte traccia che riguardasse la nostra terra. E così è nato il progetto con tanta passione.
-Come promuovi il tuo lavoro?
-Parlaci di Lengua Serpentina
Una ricerca musicale e sui testi della cultura genovese, ligure che parte dal 1200 con Anonimo Genovese, il nostro Dante Alighieri, fino al 1700/1800.
-Delle grandi poesie
E poi il nostro desiderio, musicalmente, è entrare in contatto con altre culture. Ciò che i genovesi hanno da sempre fatto. Suoni balcanici, mediorientale grazie all’Orchestra Bailam.
-Le tue attività, teatro, musica, recitazione influiscono sulla tua musica?
Direi di si. L’attore vuole “fare arrivare le cose” al pubblico, forse più di un musicista. A volte con la parola è più difficile. Questo crea anche all’estero un impatto emotivo, nonostante la lingua genovese, difficilmente spiegabile.
-Quanto c’entra il porto nella scelta musicale?
Nel passato nel porto a Genova, i prigionieri mussulmani avevano una mensa ed uno spazio dove pregare, immagino che in determinati momenti si sentissero le loro preghiere. I marinai avevano modo di entrare in contatto con queste realtà negli altri porti dove potevano ascoltare canti tanto lontani dai nostri.
-Lengua Serpentina nasce durante un festival internazionale
E vero. A parte il trallallero non esistono molti canti tradizionali genovesi. Abbiamo così deciso di fare qualcosa di nuovo. Io amo le voci femminili come Elena Ledda. Volevo lasciare una forte traccia che riguardasse la nostra terra. E così è nato il progetto con tanta passione.
-Come promuovi il tuo lavoro?
Noi “piccoli” non facciamo gare con i “grandi”, l’importante è portare un pezzettino di qualità e klo facciamo grazie alle nostre conoscenze con l’aiuto della casa discografica, per noi la CNI.
-Hai altri progetti che attui in questo momento ?
Il Qohelèt nasce grazie a Don Gallo, prete di strada, e alla mia collega Carla Perolero . Da qui è nato lo spettacolo dove Don Gallo, molto bravo ed a suo modo, tiene perfettamente la scena.
La Via del Cinque si svolge nei musei davanti a 100 200 persone legati ai quadri esposti, un teatro canzone itinerante.
Indiavolata è con Patrizia Merciai, fisarmonicista molto bella, con pezzi anni ’20 e ’30 molto divertenti.
-Hai altri progetti che attui in questo momento ?
Il Qohelèt nasce grazie a Don Gallo, prete di strada, e alla mia collega Carla Perolero . Da qui è nato lo spettacolo dove Don Gallo, molto bravo ed a suo modo, tiene perfettamente la scena.
La Via del Cinque si svolge nei musei davanti a 100 200 persone legati ai quadri esposti, un teatro canzone itinerante.
Indiavolata è con Patrizia Merciai, fisarmonicista molto bella, con pezzi anni ’20 e ’30 molto divertenti.
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