Un vulcano in eruzione. Questo è Alexian Santino Spinelli. L’incontro avviene in occasione dell’uscita del suo ultimo cd “Romanò Them- Orizzonte Rom”. Un lavoro complesso e semplice nello stesso istante tanto nei suoni quanto nei testi e nei contenuti scritti sul libretto interno. Complesso nella diversità e vastità culturale e musicale che rappresenta, semplice per la chiarezza dei temi universali trattati.
Persona poliedrica e vitale è stato nominato “ambasciatore d’arte e della cultura romanì nel mondo” dall’organismo che rappresenta le comunità romanés nel mondo all’ONU. Vari premi alla sua musica, Organizza da 14 anni il Festival Internazionale “Amico Rom” (il 27 ottobre l’ultima edizione a Lanciano), in Italia è uscito il suo libro “Baro Romano Drom – la lunga strada dei Rom, Sinti, Manouches e Romanichals” Meltemi Editore.
Il cd offre lo spunto per un piacevole viaggio dentro la storia Rom. Alexian infatti è orgogliosamente Rom, Italiano e Musicista. Ed in più ha una profondo interesse per la religione che traspare nei pezzi. Viene musicato il Padre Nostro, viene ricordata la beatificazione di Zefferino insieme ad altri canti a Dio ed alla Libertà. Tutti i pezzi sono in lingua Romanés tradotti in italiano sul libretto.
Ci saluta subito nella lingua Rom Sastipè ta baxt, saluto ed augurio nel contempo. Appartiene al primo gruppo di Rom approdati nel 1300. Sottolinea quindi l’italianità di chi abita da secoli una terra.
-Ogni comunità Rom ha le sue leggi, è un tassello di un unico grande mosaico fatto da tutte le popolazioni arrivate nel tempo dall’India e dal Pakistan.-
Il pregiudizio è qualcosa che scalda subito il sangue.
- in Italia c’è la mafia ed il terrorismo che non hanno nulla a che vedere con la cultura di Verdi o Rossini, non si può definire l’italiano mafioso o terrorista. Non si può confondere la cultura con aspetti del sociale. Questo accade invece per i Rom dove ogni caso di cronaca viene generalizzato e tutti i Rom sono colpevoli.
- C’è un pregiudizio culturale. Chi vive nelle condizioni dei Rom dei campi vive condizioni di forte disagio, in più non si fa differenza tra chi è appena arrivato dalla Romania o dai Balcani con chi vive in appartamenti da tempo. In ogni fatto negativo viene sottolineata l’appartenenza etnica, spesso errata, come se l’atto di uno debba ricadere su tutto un popolo.
- Purtroppo tutte le manifestazioni belle e positive non hanno la stessa visibilità. Il mio lavoro vuole proprio indicare un'altra cultura Rom.
A proposito del cd ci spiega il suono Rom come sonorità che discendono dall’oriente e dall’occidente. Una sintesi tra culture lontane da parte di un popolo transnazionale e pacifista, senza mai un esercito.
Musiche e culture che meritano una lettura più attenta di quella attuale.
Persona poliedrica e vitale è stato nominato “ambasciatore d’arte e della cultura romanì nel mondo” dall’organismo che rappresenta le comunità romanés nel mondo all’ONU. Vari premi alla sua musica, Organizza da 14 anni il Festival Internazionale “Amico Rom” (il 27 ottobre l’ultima edizione a Lanciano), in Italia è uscito il suo libro “Baro Romano Drom – la lunga strada dei Rom, Sinti, Manouches e Romanichals” Meltemi Editore.
Il cd offre lo spunto per un piacevole viaggio dentro la storia Rom. Alexian infatti è orgogliosamente Rom, Italiano e Musicista. Ed in più ha una profondo interesse per la religione che traspare nei pezzi. Viene musicato il Padre Nostro, viene ricordata la beatificazione di Zefferino insieme ad altri canti a Dio ed alla Libertà. Tutti i pezzi sono in lingua Romanés tradotti in italiano sul libretto.
Ci saluta subito nella lingua Rom Sastipè ta baxt, saluto ed augurio nel contempo. Appartiene al primo gruppo di Rom approdati nel 1300. Sottolinea quindi l’italianità di chi abita da secoli una terra.
-Ogni comunità Rom ha le sue leggi, è un tassello di un unico grande mosaico fatto da tutte le popolazioni arrivate nel tempo dall’India e dal Pakistan.-
Il pregiudizio è qualcosa che scalda subito il sangue.
- in Italia c’è la mafia ed il terrorismo che non hanno nulla a che vedere con la cultura di Verdi o Rossini, non si può definire l’italiano mafioso o terrorista. Non si può confondere la cultura con aspetti del sociale. Questo accade invece per i Rom dove ogni caso di cronaca viene generalizzato e tutti i Rom sono colpevoli.
- C’è un pregiudizio culturale. Chi vive nelle condizioni dei Rom dei campi vive condizioni di forte disagio, in più non si fa differenza tra chi è appena arrivato dalla Romania o dai Balcani con chi vive in appartamenti da tempo. In ogni fatto negativo viene sottolineata l’appartenenza etnica, spesso errata, come se l’atto di uno debba ricadere su tutto un popolo.
- Purtroppo tutte le manifestazioni belle e positive non hanno la stessa visibilità. Il mio lavoro vuole proprio indicare un'altra cultura Rom.
A proposito del cd ci spiega il suono Rom come sonorità che discendono dall’oriente e dall’occidente. Una sintesi tra culture lontane da parte di un popolo transnazionale e pacifista, senza mai un esercito.
Musiche e culture che meritano una lettura più attenta di quella attuale.
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